A proposito di Eclissi
Si è fatto un gran parlare della eclissi solare totale prevista per oggi, che avrà una durata di 4 minuti e 27 secondi e sarà visibile dal Nord America.
Ovviamente intrisi come siamo di retorica catastrofista, anche e soprattutto negli ambienti pseudo esoterici si guarda a questa eclissi come il preannunciarsi di gravi eventi luttuosi che colpirebbero l’umanità nei mesi a venire.
Come sempre io vorrei dare un punto di vista diverso della realtà, partendo, ovviamente, dall’inizio. Quindi, come sempre dalla etimologia della parola “eclissi”.
La parola è di origine greca, ékleipsis, propriamente “abbandono”, “mancanza”, da ekléipo, “lascio”, “abbandono” (con allusione alla scomparsa del disco solare o lunare). Dal greco si è originato il latino eclìpsis, e di qui una forma italiana “eclisse”, anche se la forma rispettosa della finale i del latino sarebbe eclissi. Di fatto le due forme si usano entrambe in lingua italiana. Resta il fatto che questa è una parola di genere femminile: in greco, in latino, e anche in italiano. Sottolineatura che ha un suo perché.
Nella eclissi quindi la luna (femminile) “oscura” il sole (maschile) il quale “abbandona”, “lascia”, crea una “mancanza” della sua luminosità (calore, assertività, istinto).
Ma perché guardare a tutto questo come un presagio funesto?
A me piace invece riportare una immagine molto poetica descritta da Sergio Bambaren nel suo “Il Sole e la Cometa”: “Il sole e la luna si abbracciano e anche se il loro legame non durerà che pochi istanti, sarà abbastanza perché il loro amore continui a crescere”.
In questi ultimi tempi si è fatto un gran parlare del maschile e del femminile, spesso in modo conflittuale e nella maggior parte dei casi alimentando questa conflittualità e sottolineando la distanza. Questa eclissi, a livello simbolico ci parla proprio di questo: una realtà in cui il maschile è reso vulnerabile proprio dal continuo elastico in cui viene sollecitata e contemporaneamente demonizzata la sua assertività e un femminile che apparentemente sembrerebbe quasi minaccioso, ma è un “sovrastare” che dura pochissimi minuti, per poi invece soccombere continuamente nella vita reale ad uno stereotipo di maschile che nulla ha a che fare con la sua valenza archetipica originaria.
L’equilibrio dell’Anima Universale richiede la complementarità dei ruoli pur nella loro specificità. Il femminile (in senso lato, anche la parte femminile del maschile, l’Anima) è accoglienza, creatività, amore, nutrimento. Un nutrimento che prevede anche, laddove sia necessario, il sostegno e nutrimento anche di quella assertività maschile che è necessaria alla protezione e alla conservazione della vita.
Se non vediamo nulla di strano nel fatto che una donna vada in guerra a “combattere” contro la vita, invece che generarla (che siano figli, idee, soluzioni), siamo su una deriva molto pericolosa per l’umanità intera. L’assertività femminile non è certo emulare il lato maschile dell’essere, anzi c’è una ben più alta assertività in una decisione di chi ha, come energia di fondo, il generare e nutrire la vita.
Mi piace quindi pensare che simbolicamente questa eclissi ci stia dicendo che la luna/femminile stia abbracciando il suo sole/maschile e gli sussurri che può incontrare la sua ombra (l’aggressività, la violenza, la prevaricazione) per trasformarla nella luce vivificante della tenacia, della assertività amorevole e della protezione. È l’abbraccio dell’archetipo maschile e di quello femminile che cercano ancora una volta di ripristinare le loro nozze sacre, per far si che l’armonia universale ritorni a compiere la sua melodia.
E guardare a questa eclissi in un senso di unità e reciprocità e non di distruzione e conflittualità, credo che sia quello di cui abbiamo veramente bisogno. Come sopra, così sotto…
Almeno, come sempre, secondo me.