Passare attraverso

Qualsiasi andare al di là è sempre un passare attraverso. (Osho)

L'universo ha dei luoghi speciali. C’è un’isola. Dicono che in quest’isola ci si dimentica di morire. Per il magico infuso di erbe che gli abitanti dell’isola bevono da sempre? Per l’aria? Per il vino? Per quel meraviglioso mare blu?

Sono stata in quest'isola. C'era stato mio padre prima di me nei suoi anni di giovane soldato in guerra. Oggi mio padre non c’è più.
A volte ne sento terribilmente la mancanza “materiale”. Ma poi…
Come sempre mi domando se il nostro corpo non sia nient’altro che un involucro, una sorta di navicella spaziale abitata da quella “viaggiatrice” che è la nostra coscienza.
Non siamo altro che ospiti delle nostre sinapsi.

Tutti si preoccupano di capire cosa possa esserci “dopo”.
Ma la domanda corretta dovrebbe essere quella di avere qui e ora un minimo di indizio di cosa ci possa essere “altrove”.

Un famoso fisiologo francese, Alexis Carrel (Premio Nobel nel 1912) mantenne in vita il cuore di un pollo per circa 30 anni in una soluzione salina, giungendo alla conclusione che il tempo di vita di una cellula è indefinito, fintanto che essa viene nutrita e ripulita dalle sue escrezioni.
La biologia moderna ci dice che la morte è solo una “illusione" creata dalla nostra coscienza.
La fisica ci dice che la materia è costituita per il 99% di spazio vuoto e che le particelle quantistiche sono punti di dimensione pari a zero. E che queste le particelle possono teletrasportarsi attraverso un muro e possono anche essere presenti in due posti contemporaneamente.

Questo ci porta all’Universo Parallelo.
Che è creato dalla nostra coscienza e non il contrario.
Qui è la vita stessa a creare la realtà.
Qui l’esistenza degli oggetti, del tempo e dello spazio, e dell’Universo stesso sono determinati dalla Coscienza.
La Coscienza come una Grande Madre generatrice del Tutto.

Può esistere la morte in un contesto simile. No.
Materia ed energia hanno un legame comune e il loro comportamento dipende dalla percezione della persona che osserva.
Probabilmente dormiamo di un sonno perenne, come la Bella Addormentata o Biancaneve.
Fino a che non arriva il Principe Azzurro. Che è la Consapevolezza del nostro Se’.
Non c’è nulla di magico. Basta solo osservare e “osservarsi”.

E, in quel caso, quando il guscio si stacca noi esistiamo ancora.
E, probabilmente, non è necessario nemmeno un dove.






de_ja_vu-640x360jpg