La Biosimbologia, si caratterizza per
una attenzione particolare al dato simbolico indagato nelle sue varie
espressioni (animiche, culturali, esoteriche e religiose), quale vettore
primario della risposta biologica. Il “sintomo” o, nel lessico
biosimbolico, la “rappresentazione della risposta biologica”, ci racconta la
nostra vita, le eredità spirituali del nostro albero genealogico e il nostro
modo di stare nella realtà. Ci parla in codice, con “messaggi” scritti in un
linguaggio antico e definito, portando la nostra attenzione su ciò che non
riusciamo a dire a noi stessi, sulle manifestazioni interiori che abbiamo
trascurato e che “si fanno corpo” in una impressionante corrispondenza tra
dentro e fuori. In questo territorio la cui “atmosfera” può far ammalare o
guarire, possiamo solo sentire profondamente il nostro corpo, osservarlo,
impararne il metalinguaggio antico e connettere i due livelli restando al
centro. Una volta identificati i messaggi e individuata con consapevolezza l’informazione
primaria che sta alla radice della situazione di “crisi”, potremo decifrarla
“ascoltando” la parte del corpo colpita e cogliendo il benefico senso di
trasformazione e di “movimento” che ci sta suggerendo. La “malattia” allora, al
contrario di quanto e come siamo stati abituati a pensarla, diventerà un
segnale evolutivo che ci invita al cambiamento, insegnandoci la cura di noi
stessi attraverso il silenzio dell’ascolto interiore. Sarà allora che essa, da
limite, si trasformerà nel “miracolo” della crescita del sé.